L’insilato di mais contiene fibra di alta qualità ed un’elevata densità energetica. È uno dei foraggi economicamente più convenienti per gli allevatori, in termini di rese produttive e di valore energetico. È anche un foraggio piuttosto semplice da insilare. Per massimizzare la qualità del foraggio, il mais andrebbe raccolto al punto giusto di maturazione e di contenuto di sostanza secca. Inoltre, la giusta altezza di taglio, la trinciatura e la lavorazione della granella sono fattori cruciali per un buon raccolto e quindi per la qualità dell’insilato che si vuole produrre.
Maturazione
Lo stadio di maturazione può essere monitorato osservando lo sviluppo della linea del latte nella granella. Per massimizzare la qualità, il mais andrebbe raccolto per l’insilamento quando la linea del latte è circa a metà o due terzi della granella. Durante queste fasi, il contenuto di amido aumenta e la digeribilità della fibra si trova in un range ottimale.
Alcuni ibridi di mais sono considerati “stay green”. Infatti, man mano che la granella matura, la base della pianta rimane verde. Questa è una caratteristica molto ricercata, perché la perdita di umidità della granella è più rapida di quella degli steli e delle foglie. Lo stelo rimane verde e sano, con fibre dalla buona digeribilità. Questo però richiede un’attenta osservazione dello stadio di maturazione e aumenta la necessità di adeguare il momento della raccolta al reale contenuto di sostanza secca della pianta di mais.
Alcuni ibridi hanno un contenuto di umidità proporzionalmente maggiore nella granella che nel resto della pianta. Gli ibridi con elevate caratteristiche “stay green” hanno una linea del latte più avanzata rispetto all’aspetto visivo della pianta, mentre gli ibridi con basse caratteristiche “stay green” sono pronti per il raccolto quando la linea del latte è in una fase meno avanzata. Il produttore delle sementi dovrebbe fornire consigli specifici sulle tempistiche della raccolta.
Sostanza secca
La sostanza secca ideale del silomais alla raccolta si attesta intorno ai valori tra il 32% e il 36%. Il settaggio ottimale del rompigranella è fondamentale per una corretta rottura delle cariossidi, che all’aumentare della SS, risulteranno essere più vitree, e quindi più difficile da frantumare.
Non è sempre possibile raggiungere la sostanza secca ottimale nel silomais, soprattutto a causa delle diverse condizioni climatiche. Spesso è necessario raccogliere con una sostanza secca inferiore al 30%, soprattutto se le piante ancora in fase di riempimento delle pannocchie, sono state danneggiate da grandine o temporali.
La raccolta del silomais con sostanza secca inferiore a quella ideale causa problemi specifici, quali:
- La pianta non ha raggiunto la massima deposizione dell’amido
- Valore energetico sub-ottimale e perdite di sostanza secca
- L’insilato produce percolato (e maggiori perdite di insilato a causa del valore nutritivo del percolato)
- Rischio più elevato di formazione di acido butirrico nell’insilato
- Degradazione delle proteine
- Alterazione delle fermentazioni
Quando si raccoglie silomais con sostanza secca inferiore al 30%, è generalmente consigliabile:
- Evitare la lavorazione della granella
- Aumentare la lunghezza di trinciatura del foraggio intorno ai 20-25 mm.
- Evitare una compattazione eccessiva del foraggio (non utilizzare macchinari con ruote gemellate)
Altezza e lunghezza di taglio
Selezionare un’altezza di taglio intorno ai 30 cm, oppure di circa 45 cm per ridurre la resa ma aumentare la qualità dell’insilato, o in caso di presenza elevata di terreno sugli steli delle piante.
Lunghezza di trinciatura
Una lunghezza di trinciatura minore agevola la compattazione ottenendo una maggior densità della massa insilata e riducendo la penetrazione d’aria nel silo, ma una lunghezza di trinciatura maggiore fornisce un maggior quantitativo di fibra efficace per la ruminazione. La lunghezza di trinciatura corretta del silomais dipende dal fatto che il mais sia stato raccolto in modo convenzionale, con o senza rompigranella (KP), oppure mediante sfibratura. Il vantaggio principale di lavorare il silomais con un rompigranella è nella migliore frantumazione delle cariossidi e, quindi, in una maggiore disponibilità di amido a livello ruminale. A seconda della razione e dal quantitativo di foraggi utilizzati, se viene inserita una percentuale elevata di silomais, andrebbe usata una lunghezza di trinciatura maggiore. L’importanza della lunghezza di trinciatura aumenta con l’aumentare della percentuale di silomais contenuta nel foraggio.
In generale, la lunghezza teorica di trinciatura (LTDT) consigliata varia dai 10 ai 19 mm, che però può essere maggiore nel caso in cui si utilizzi la tecnica del silomais sfibrato (TLOC intorno ai 30 mm). A tal proposito, un’elevata LTDT può essere d’aiuto per la formulazione di razioni prevalentemente basate sul silomais e a ridotto contenuto di altre fonti fibrose.
La lunghezza di trinciatura può essere monitorata sul campo utilizzando il setaccio NASCO’s® Penn State. Per ulteriori informazioni su questo attrezzo fare clic qui.
Lavorazione e rottura della granella
La lavorazione della granella influenza l’energia disponibile nel rumine. Il vantaggio principale di lavorare il silomais è nella migliore frantumazione della granella e, quindi, in punteggi migliori di lavorazione della granella (KPS).
Più elevato è il contenuto di sostanza secca, e maggiore diventa l’importanza di lavorare adeguatamente le cariossidi. Se adeguatamente lavorata, il 70% della granella dovrebbe avere una misura inferiore a 4,75 mm. In un litro di silomais, le cariossidi rimaste intere o rotte solo a metà non dovrebbero essere più di tre o quattro.
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