Pala caricatrice: è uno strumento particolarmente diffuso. La pala, però, causa una notevole manomissione del fronte. Una volta manomesso il fronte, una maggiore quantità d’aria può penetrare nell’insilato. Ciò può portare a una costante instabilità dell’insilato e a una riduzione del suo valore nutritivo. Si abbassano anche il contenuto di sostanza secca e l’appetibilità del foraggio. È consigliabile dunque procedere “grattando” il fronte lungo tutta la larghezza della trincea.
Griffa a pettine: La griffa a pettine è fissata a un braccio telescopico e raschia il fronte dell’insilato, permettendo di rimuovere uno strato relativamente sottile di foraggio, senza alterare la densità del fronte. Non è, però, efficiente come la barra desilatrice. Comunque, si tratta di un sistema adattabile a qualunque tipo di trincea o cumulo. Le griffe non sono adatte per i silobag.
Desilatore a blocchi: I desilatori a blocchi aiutano a mantenere l’integrità e la densità del fronte dell’insilato, ma comportano solitamente un lieve allentamento dell’insilato. I desilatori a blocchi rimuovono un’intera sezione del fronte o un blocco delimitato della massa insilata. La profondità di ogni blocco è notevole, quindi la rimozione dell’insilato dall’intera superficie del fronte avviene lentamente, e può richiedere alcuni giorni. Inoltre.
Quantità desilata
Il desilamento va fatto per quantità appropriate. Rimuovere inutilmente troppo foraggio espone la massa dell’insilato all’ossigeno per lunghi periodi.
Le quantità di desilazione generalmente consigliabili sono:
- Da 6 a 12 pollici, cioè da circa 15 cm a 30 cm, di insilato al giorno da un silobag o dal fronte di una trincea o di un cumulo, avvicinandosi al massimo delle suddette quantità soprattutto nei periodi caldi o laddove l’insilato è meno denso.
- Per quanto riguarda i silo verticali, si consiglia di rimuovere 4 pollici, cioè 10 cm al giorno, durante l’estate e 2 pollici, cioè 5 cm al giorno, durante l’inverno
In caso di riscaldamento, proteggere il fronte aperto con una rete spessa, che metta in ombra l’insilato permettendo però all’aria di circolare. Questa tecnica aiuta anche a proteggere l’insilato dagli uccelli. La protezione del fronte con un telo plastico, invece, crea un ambiente caldo e umido che favorisce la proliferazione delle muffe. Si tratta perciò di una soluzione che andrebbe evitata.
La gestione dell’insilato deteriorato
Può capitare che l’insilato si deteriori a causa dell’ingresso di aria. Tipicamente, le zone più a rischio sono la parte superiore e i lati del silo: a livello pratico si possono osservare e riconoscere odori nelle varie porzioni di insilato. Per mantenere costanti le performance degli animali, è necessario rimuovere le parti di insilato in deterioramento aerobico o deteriorato (ammuffito).
E’ consigliato smaltire e non stoccare in vicinanza della trincea, le parti eliminate, al fine di evitare continue ricontaminazioni del restante foraggio insilato.
È stato dimostrato che l’inclusione di insilato deteriorato in una razione riduce l’ingestione di sostanza secca e di conseguenza le performance produttive. Inoltre, alcune muffe comunemente presenti in questi casi, possono produrre micotossine, le quali causano problemi di salute ben più gravi. Agiscono provocando disturbi ruminali, problemi respiratori, e sono in grado inoltre di generare fenomeni di antibiotico resistenza, soprattutto in caso di una costante assunzione giornaliera, da parte degli animali, di piccole dosi di foraggio alterato.
Gli effetti della somministrazione di insilato deteriorato sull’assunzione di sostanza secca e sulla digeribilità complessiva della razione
Whitlock L.A., Wistuba T., Siefers M.K., Pope R.V., Brent B.E., Bolsen K.K. Effect of level of surface-spoiled silage on the nutritive value of corn silage-based rations. Cattlemen’s Day, 2000.
Alcuni inoculi per foraggio possono aiutare a migliorare la stabilità aerobica, oltre a prevenire i danni causati da lieviti e muffe. Per ulteriori informazioni sugli inoculi, fare clic qui.