Nel decidere se conservare l’insilato in una struttura orizzontale, come una trincea o un cumulo, bisogna tenere presenti i seguenti vantaggi e svantaggi:
Pro | Contro |
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• Riduce il deterioramento della parte alta • Facile da riempire • Desilamento più facile rispetto alle altre strutture • Consente di ottenere densità di compattazione più elevate rispetto agli altri sistemi di stoccaggio | • Elevati costi per la realizzazione |
Pro | Contro |
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• Richiede un basso investimento • Metodo flessibile • Può essere disposto su qualsiasi suolo stabile | • Ampie superfici occupate (a seconda della quantità di insilato) • Densità finale piuttosto bassa |
Preparazione
Con queste strutture di stoccaggio è importante rimuovere innanzitutto ogni traccia di sporco e del vecchio insilato. La soluzione ideale sarebbe di lasciare il sito aperto alla pioggia e al sole, che aiutano a ripulire l’area prima del nuovo insilato. Fare clic qui per ulteriori informazioni sulla preparazione del sito per l’insilamento.
L’asfalto è un buon materiale da utilizzare per la realizzazione delle pavimentazioni delle trincee. Tale materiale, infatti, non viene corroso dagli acidi dell’insilato. Inoltre, la mancanza di giunture in un piano asfaltato elimina il rischio di penetrazione d’acqua attraverso una giuntura, con il conseguente deterioramento della pavimentazione. Quando si decide di asfaltare la base di appoggio, preparare un fondo ben compattato e applicare almeno 10 cm, di asfalto, ma sarebbe preferibile metterne 15 cm.
Utilizzare dei teli anche per coprire le pareti interne della trincea prima di riempirla, per prevenire la penetrazione d’acqua ai bordi. Il risultato sarà che la qualità dell’insilato e la sostanza secca lungo le pareti saranno le stesse che nel resto della massa dell’insilato. Questa procedura si può eseguire mettendo un po’ di vecchio insilato per fermare la plastica, sul fondo del silo-bunker. Stendere la plastica fino alla sommità delle pareti e poi ancora da 1 a 2 metri. Dopo aver riempito la trincea, ripiegare quella parte in eccesso della plastica sopra la massa del foraggio, prima di predisporre gli altri teli di copertura.
Riempimento e compattazione
Riempimento e compattazione
Il lavoro di compattazione, cioè lo spessore degli strati, il peso del foraggio e il tempo dedicato, oltre alla tempistica di raccolta, hanno un grande effetto sulla densità dell’insilato. L’ossigeno deve essere fatto fuoriuscire per facilitare le fermentazioni anaerobiche. Una pressatura inadeguata causa problemi sia nell’insilamento che al desilamento, determinando maggiori perdite di sostanza secca e una ridotta qualità del foraggio.
La densità consigliata, soprattutto per il silomais è di circa 750 kg t.q./m3, basandosi su un 30% di sostanza secca, e quindi 240 kg SS/m3. Generalmente la densità consigliata per il pastone integrale si attesta intorno a 850-900 kg t.q./m3, mentre per quanto riguarda il pastone di granella, si possono ottenere valori intorno ai 1000 kg o più di t.q./m3. Un foglio di calcolo online sviluppato dalla University of Wisconsin per il calcolo della densità dell’insilato può essere scaricato dal sito fyi.uwex.edu. Inoltre, la porosità può essere utilizzata come un indicatore della densità dell’insilato e dovrebbe essere al massimo, in generale, del 40%.
Le trincee e i mucchi che vengono pressati con trattori che vi passano sopra, andrebbero riempiti tenendo una forma a cuneo (sistema chiamato “progressive wedge”), per ridurre al minimo la superficie esposta all’aria e massimizzare l’efficacia della pressatura. La pendenza del fronte non dovrebbe essere superiore al rapporto fra lunghezza e altezza pari a 4:1, sia per questioni di sicurezza, sia per permettere un’efficace pressatura, e inoltre il riempimento andrebbe fatto a strati di 15 cm, o anche meno.
Due delle variabili principali che influenzano la densità dell’insilato sono il peso dei veicoli usati per la compattazione e lo spessore degli strati di insilato che vengono pressati. L’ammontare stimato del peso di pressatura in kg va calcolato moltiplicando le tonnellate di foraggio che si stimano siano state portate al silo in un’ora per 365.
Quando si pressa il foraggio, tenere lo spessore degli strati pari o inferiore a 15 cm.
Durante la compattazione è importante osservare le regole di sicurezza. Per ulteriori consigli sulla sicurezza delle operazioni durante l’insilamento, fare clic qui.
Copertura e chiusura
Le perdite di sostanza secca nelle trincee e nei mucchi si riducono moltissimo coprendoli in modo adeguato con i film plastici, fermati con pesi costituiti da pneumatici o sacchi riempiti con ghiaia. La copertura migliora anche la qualità delle fermentazioni e riduce la produzione di composti indesiderati nella parte superiore. Migliorando quantità e qualità, si ottiene una maggiore digeribilità dei nutrienti.
Normalmente si consiglia di usare un telo di plastica che abbia uno spessore di almeno 5 mm. Uno strato di plastica doppio, quello interno nero e quello esterno bianco, resistono meglio al deterioramento. Coprire l’intero fronte, o tutto intorno al cumulo, con teli di plastica dopo aver completato il riempimento per prevenire un eccessivo deterioramento dell’insilato. I teli e le pellicole a barriera di ossigeno sono meno permeabili all’ossigeno dei normali teli di plastica e permettono di ridurre il deterioramento degli strati superficiali dell’insilato.
Uno dei modi più comuni di teneri fermi in posizione i teli di plastica è di metterci sopra pneumatici usati. Vanno bene anche sacchi riempiti di ghiaia o fianchi di pneumatici per autocarri. È indispensabile che ci siano pesi a sufficienza lungo i bordi della copertura plastica per tenerla in posizione e impedire infiltrazioni d’aria.
La struttura deve essere sigillata immediatamente dopo essere stata riempita. Se il lavoro viene completato nell’arco di diversi giorni, non è necessario applicare la copertura ogni sera. Tuttavia, bisognerà accertarsi di compattare bene la superficie dell’insilato e di coprirla in caso di cattivo tempo o se il raccolto di ulteriore foraggio dovesse tardare più giorni.
La copertura di plastica va ispezionata a intervalli regolari. Verificare che la parte superiore non presenti strappi o danni fatti da animali. Accertarsi che i bordi e le giunture siano tenuti fermi con dei pesi adeguati. Se si verificano danni all’insilato, tutto il foraggio deteriorato va eliminato e non va somministrato agli animali.
Desilamento
Per un corretto desilamento seguire le seguenti precauzioni:
- Rimuovere tutto l’insilato deteriorato
- Verificare che il fronte dell’insilato sia verticale e compatto
- Rimuovere abbastanza insilato per evitare il riscaldamento, ma senza tenere il foraggio ammucchiato durante la notte, prima di distribuirlo in mangiatoia, perché potrebbe deteriorarsi. Il desilamento dovrebbe avvenire in quantità che vanno dai 15 ai 30 cm di foraggio al giorno. È consigliabile desilare ai valori massimi suddetti durante i periodi caldi o con insilati a bassa densità.
- Cercare di far rimanere meno foraggio possibile al termine della distribuzione in mangiatoia
- Tenere fermi i bordi dei teli di copertura con dei pesi, in modo da evitare la penetrazione d’aria
- Prima di desilare, rimuovere il telo lungo la parte superiore dell’insilato 3 o 4 volte alla settimana, o quanto spesso sia necessario, in modo che non si deteriori il foraggio
- Utilizzare un inoculo specifico a seconda del foraggio che si vuole insilare, in modo tale da migliorarne la stabilità aerobica e stabilizzare il fronte
Il foraggio deteriorato va scartato. Se lo si inserisce nella razione, ne può conseguire un peggioramento sull’assunzione e sulla digeribilità del foraggio.
Osservare costantemente la superficie per individuare eventuali parti deteriorate. Spesso questo deterioramento avviene perché troppa plastica è stata rimossa dalla parte alta della trincea e la superficie è rimasta all’aria aperta per troppo tempo. Ciò può anche accadere il telo posto sui bordi non è stato fermato adeguatamente con dei pesi e l’aria si infiltra sotto la plastica.
Se possibile, usare una barra fresante per desilare l’insilato. Di seguito alcuni vantaggi:
- Non causa fratture lungo la massa insilata, riducendo la penetrazione di ossigeno
- Lascia una superficie piatta del fronte, limitando l’esposizione della superficie ad aria e pioggia
- Consente di tagliare foraggi a fibra lunga (es: balloni fasciati), riducendo i tempi di miscelazione
Se si usa la pala caricatrice per rimuovere l’insilato, seguire queste indicazioni:
- Raschiare l’insilato lungo tutta l’ampiezza del fronte, oppure
- Cercare di rimuovere un blocco di insilato dalla base del silo e poi incidere dall’alto verso il basso man mano che la pala si muove.
Per ulteriori suggerimenti sulla velocità di asportazione dell’insilato e su come evitare i problemi più comuni del desilamento, fare clic qui.
Ulteriori letture in materia
- Il foglio di calcolo per la densità dell’insilato è disponibile in lingua Inglese qui: fyi.uwex.edu